venerdì 16 ottobre 2015

Ultima lettura: "Scomparso" di Ferdinando Albertazzi


Scomparso

Autore: Albertazzi Ferdinando
Dati: 2015, 113 p., rilegato
Editore: Mondadori Electa (collana ElectaYoung)

È scomparso, chissà perché e dove.
Fine della storia.
Invece è proprio adesso che la storia comincia.

Con queste parole termina il primo capitolo di questo breve romanzo che racconta della scomparsa del sedicenne Bobo e delle affannose ricerche che coinvolgono sua madre Ivana, il suo migliore amico, nonché compagno di scuola, Diego e il commissario Tarcisio Zanella, “un friulano imponente cresciuto a polenta e grappa”. Il padre di Bobo è assente nel racconto (se non marginalmente ricordato e solo perché si trova in viaggio nell’altra parte del mondo) e anche nella vita di Bobo.
Photo HelenTambo on Instagram

La tradizionalissima struttura di questa famiglia (papà, mamma e un figlio, come quasi impongono i nostri tempi, in cui fare figli e soprattutto seguirli è diventato un lusso e anche un peso), la tipologia dei genitori (quelli che fanno gli amiconi, che stanno sempre a inseguire la gioventù che sfugge inesorabilmente dalle mani e non si decidono mai a crescere davvero), la scuola e alcuni insegnanti, piccoli detentori di potere (piccolo anche quello, in grado tuttavia di demolire le personalità in formazione degli adolescenti), rendono un’immagine chiara del contesto in cui matura la sparizione del ragazzo.
Dopo le prime ventiquattro ore in cui nessuno si preoccupa del fatto che Bobo non sia rientrato a casa dopo le lezioni, dal momento che ogni tanto –senza avvisare- si allontanava pernottando fuori casa, Ivana denuncia la scomparsa del figlio.
Il racconto si articola in capitoli in cui la voce narrante è l’amico Diego che parla in prima persona, coinvolto fin dal primo momento nelle indagini, e altri in cui un narratore esterno racconta il susseguirsi degli eventi.
Il commissario Zanella si dimostra uomo pratico e capace, riesce a inquadrare subito le persone con cui ha a che fare, la frivola e infantile Ivana e il reticente Diego. La soluzione al giallo sarà più vicina di quanto si pensi, e allo stesso tempo imprevedibile e capace di tenere il lettore in sospeso fino all’ultima pagina.
Ma al di là della storia, misteriosa e quindi particolarmente intrigante, sono altri gli aspetti che di questo romanzo di Ferdinando Albertazzi (autore specializzato in letteratura noir per ragazzi e della serie “Camilla” per i tipi de “Il Battello a Vapore”, curatore di una rubrica su “Tuttolibri, il settimanale de “La Stampa”, dedicata alle letture per i giovani) mi hanno colpito. Forse proprio per la frequentazione dell’immaginario adolescenziale che ha caratterizzato sempre la produzione di Albertazzi, e per il fatto che si è sempre rivolto al mondo dei bambini e dei giovani, la sua capacità di indagare in quella che è la misteriosa (per gli adulti) psiche dei ragazzi offre al lettore la possibilità di riflettere su tanti aspetti della società contemporanea, sul rapporto genitori-figli, tema da sempre indagato ma stavolta con la variante dei genitori che sono più figli dei figli, sulla necessità che a volte i nostri ragazzi hanno di richiedere attenzione. E il racconto si snoda fluido, facendoci scoprire modi di vedere la realtà che ruota intorno agli adolescenti, dal loro punto di vista: è un libro che piacerà ai ragazzi, ma che sarà di stimolo a molti adulti.
Una sola nota stonata: a p. 76, nella descrizione fisica di Luigi Raffaele Carta, collega sardo del commissario Zanella, si parla di “sopracciglia cispose”; voglio sperare che le sopracciglia del buon Carta, siano solo cespugliose.
ElectaYoung è una nuova collana della casa editrice Mondadori Electa che dedica ai lettori adolescenti romanzi che “spaziano dal fantasy al thriller, dall’avventura al paranormal romance, dal diario intimo al racconto d’avventura”: è un marchio che al suo esordio il 22 settembre scorso è uscito con quattro titoli che destano interesse per tematiche e contesti. “Scomparso” in particolare ferma l’attenzione sulle irrequietezze dei ragazzi e allo stesso tempo lancia messaggi di speranza per una gioventù capace di prendere in mano la propria vita.

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