mercoledì 18 giugno 2014

Sul comodino: "Fare l'amore" di Rossana Campo


Fare l’amore

Autore: Campo Rossana
Dati: 2014, 162 p., brossura; ePub con DRM 645,9 KB
Editore: Ponte alle Grazie (collana Scrittori)


No no, scordatelo, io non posso sconvolgere la mia vita,
 tu non mi puoi buttare all'aria tutte le mie paperelle.

Ma l'abbiamo già fatto,
hai già buttato all'aria queste cazzo di paperelle.

Susi e Mario si incontrano per caso, entrambi fanno yoga e lui la soccorre aiutandola a stirare un muscolo sofferente per un crampo. Parte tutto da lì, dal polpaccio di lei.
Susi ha quarantasei anni, fa la scrittrice, ha un marito a Parigi e si divide tra la capitale francese e Roma; Mario di anni ne ha quasi sessanta, due matrimoni falliti alle spalle, sognava di andare in pensione e invece deve fare il tabaccaio per arrotondare, visto che la seconda moglie e la loro figlia adolescente lo spolpano vivo.
Photo HelenTambo on Instagram
Lei, che racconta in prima persona, non sappiamo ancora com’è.  Anzi, sappiamo solo che è più alta di lui, che invece è tozzo e pure un po’ rozzo, ha pochi capelli in testa e pure un po’ di panza.
Ma intanto tra i due scoppia una passione fulminea, molto fisica, molto di sesso ma anche di testa, nonostante le naturali resistenze da parte di chi sa di aver già abbondantemente dato, e quindi non avrebbe voglia di rischiare nulla, soprattutto i sentimenti.
Questa è la storia di un amore tardivo, uno di quei colpi che arrivano quando ormai pensi che per te i giochi siano fatti, puoi accontentarti di quel che hai: sono arrivata al punto in cui i due amanti hanno già sparigliato tutto, hanno buttato all’aria le paperelle, per dirla con Mario. E io mi sto divertendo, perché dalle parole di Susi si capisce che Mario è uno che acchiappa, che prende, che fa simpatia. Non si può dire come si evolverà la faccenda, a metà delle 162 pagine del libro nulla si può prevedere, nulla si manifesta come scontato, banale. Forse perché l’amore ad una certa età riserva sempre sorprese e non si può generalizzare.
Lo stile della Campo mi piace, è sincopato, sovverte le regole della punteggiatura nei dialoghi, il linguaggio è diretto.
Però, se a p.21 lei gli prepara un caffè e a p.24 lui, andandosene, la ringrazia per il tè... Qualcosa non torna. Ecco, questa mi sembra una svista un po’ insopportabile, sfuggita all’autrice e all’editor. Peccato, da un libro così non mi aspetto nessuna sciatteria.
Intanto comunque buon proseguimento a me, che mi sto divertendo molto, e buona lettura a voi.

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